José Enrique Rodó (Montevideo 1871 - Palermo 1917), con
Ariel intende incoraggiare una formazione integrale, il valore
sociale della cultura, l'eroismo nell'azione, l'originalità, la
speranza, il senso della bellezza, l'etica del lavoro, l'entusiasmo,
la libertà, la tolleranza, la solidarietà, la fede utopica, l'armonia,
l'ideale disinteressato, la delicatezza... Contro l'arrivismo, l'interesse
materiale, l'utilitarismo, il pensiero unico, la globalizzazione
disumanizzata, l'imitazione unilaterale e servile, il trionfo della
massa sull'individuo. La mediocrità che livella. Per la vigenza
e l'universalità del suo messaggio, Ariel (1900) oggi è urgente e
più necessario che mai.
Per il centenario della morte di Rodó, maestro della gioventù
d'America, viene ripubblicata la prima traduzione italiana, con
testo a fronte e, pensando a un pubblico più ampio che si possa
muovere nella fitta trama intertestuale di rimandi e di segni, con
un apparato di note raddoppiato rispetto all'edizione del 1999.
Presenta l'edizione José Luis Abellán.